Katrin Di Lorenzo – Studio Associato RiPsi

I bambini giocano fin da subito, anche se i grandi a volte non se ne accorgono, a pochi mesi giocano con manine e piedini e con tutto ciò con cui entrano in contatto. Giocare non è per il piccolo un passatempo o il riempire vuoti tra un’attività e l’altra, ma l’attività primaria attraverso cui conoscere se stesso e il mondo.

Giocare è l’attività più seria dell’infanzia.

Giocando il bimbo conosce, differenzia se stesso dagli altri e dal mondo esterno, sperimenta relazioni reali e nel mondo fantastico. Il gioco simbolico e di fantasia aiuta il bambino ad affrontare situazioni nuove o paurose all’interno di un mondo sicuro e “buono” da lui inventato.

I bambini mentre giocano non devono avere troppi stimoli o il gioco stesso potrebbe subire uno snaturamento a causa dell’ansia e della frustrazione dovuta all’iper-stimolazione. L’attività ludica è bene che sia serena, leggera, divertente e improntata su un gioco alla volta.

I giochi e il tipo di attività ludica si differenziano in base all’età del bambino e alla finalità del gioco stesso:

  • giochi di fantasia giochi di costruzione
  • giochi di manipolazione
  • giochi di società
  • giochi che stimolano la creatività
  • giochi sedentari o di movimento

Qualunque tipo di gioco si scelga per un bambino è importante che l’adulto sappia che quel gioco non è solo un semplice oggetto, ma un’esperienza da cui poter imparare e in cui provare emozioni:

  • si può scegliere per un bambino che tende ad isolarsi giochi di società o di collaborazione, in modo che, attraverso un’esperienza divertente e piacevole, sperimenti situazioni utili alla sua crescita
  • bambini insicuri e timorosi di sbagliare possono essere aiutati attraverso giochi di costruzione o di strategia con livelli di difficoltà che vanno dal facile al difficile
  • alcune paure possono essere affrontate attraverso la rappresentazione e i giochi simbolici: travestimenti, pupazzi, bambole, ricostruzioni di luoghi o oggetti che possono aiutare a far rivivere situazioni faticose o paurose in modo più sereno per poi superare la difficoltà stessa 
  • aspetti carenti dello sviluppo motori possono trovare nell’attività ludica una buona palestra per esercitarsi come giochi che migliorano la coordinazione e il movimento
  • bambini eccessivamente irruenti o attivi, possono essere aiutati attraverso giochi che stimolino la riflessione o la concentrazione

Scegliere il gioco giusto può non essere semplice, ci possono essere alcuni suggerimenti e/o domande utili alla scelta:

  • cosa desidero sperimenti il bambino attraverso quel gioco?
  • è un bambino socievole?
  • sa cooperare?
  • gli piace stare fermo o in movimento?
  • ha delle passioni particolari?
  • sto scegliendo il gioco per aiutarlo a superare qualche fatica?
  • ci sono emozioni che voglio stimolare o contenere attraverso il gioco scelto?

È importante ricordare sempre che il gioco può essere tra bambini ma anche tra adulti e bambini e questa esperienza diventa anche per l’adulto una modalità di conoscenza/esperienza con il piccolo ricca e piena di significati. Attraverso il gioco con il bambino il genitore (o l’adulto in generale) vive momenti di interazione preziosi e speciali in cui si “possono mettere in scena” diverse esperienze:

  • leggerezza e divertimento dopo giornate faticose
  • riavvicinamenti dopo una lite o un disappunto
  • giocandosi possono dire cose che nella realtà è difficile a volte spiegare

Altro aspetto importante da considerare per scegliere il gioco del bambino è l’età, ogni età ha giochi adatti a stimolare il bambino e destare il suo interesse:

  • neonati: oggetti in movimento sopra la culla o nel passeggino, specchi giocattolo, torri di anelli, sonagli, giocattoli tira e spingi
  • da 1 a 3 anni: palle o oggetti che rotolano e rimbalzano, giocattoli di selezione delle forme (puzzle, scatole, incastri,…), giochi meccanici che incoraggiano la coordinazione oculo-manuale e il problem solving, giochi di ruolo “far finta di” con travestimenti o oggetti simbolici di cucina, medicina o di personaggi come la maestra o i famigliari. Anche le attività prescolari sono importanti (colori di varie dimensioni e diversi per tratto, ritagliare, incollare, collage,…)
  • da 3 a 6 anni: saltare con la corda individualmente o in gruppo, giochi di carte e da tavolo che incoraggiano la collaborazione, strumenti musicali, giochi di scienza (chimica, botanica, archeologia, astronomia,…), strumenti per disegnare e colorare sempre più complessi e impegnativi

Entrare nel mondo immaginario dei bambini è un regalo prezioso che viene fatto agli adulti, che non devono dimenticare quanto preziosa sia questa esperienza per uno sviluppo psicofisico sano. L’adulto può aiutare il bambino non inibendo la sua fantasia, ma anzi collaborando con l’invenzione fantastica del piccolo stimolandola, assecondandola e avvalorandola attraverso una vicinanza ludica in cui adulti e bambini si divertono e creano gioco e relazione insieme.

Giocare con i propri figli aiuta a consolidare una buona relazione genitoriale e a regalare ai bambini ricordi preziosi di aiuto e cooperazione con i genitori che poi porteranno con sé anche durante l’età adulta, come segno e immagine mentale di affetto e presenza.

Il mondo immaginario e la fantasia che lo abita è un luogo a cui i più piccoli possono attingere per comprendere il mondo reale e le emozioni che qui provano. Un bambino che fin da piccolo ha sperimentato, attraverso il gioco con coetanei e adulti,esperienze paurose, di gioia, di tristezza, di vittoria e/o sconfitta, di simpatia e antipatia, potrà accedere a questo serbatoio di esperienze e avere più strumenti per orientarsi nella realtà.

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