Fabio Cotti – socio fondatore e associato di Studio RiPsi

Esempi di eventi traumatici o fortemente stressanti… Mario, 41 anni, viene sottoposto ad un banale intervento chirurgico, ma insorgono complicazioni, tanto da rischiare la vita; il Tribunale attribuisce la colpa ad un errore medico, malasanità; Mario in seguito sviluppa depressione. Mauro, 38 anni, muratore, ha un incidente sul posto di lavoro: a causa di un mal posizionamento di un ponteggio cade e, oltre alle gravi conseguenze fisiche, sviluppa una sintomatologia ansioso-depressiva altrettanto importante. Carlo, 56 anni, è coinvolto in un incidente automobilistico, viene investito da un’auto mentre attraversa le strisce pedonali; in seguito, oltre ai danni fisici, sviluppa un disturbo post traumatico da stress e fobia specifica (non riesce più a guidare la propria auto).

Federico, 15 anni, subisce bullismo e cyberbullismo da un gruppetto di ragazzi; viene continuamente preso in giro e umiliato (bullismo) e viene denigrato sui social (cyberbullismo); Federico in seguito sviluppa attacchi di panico.

Stefano, 47 anni, subisce mobbing sul posto di lavoro; in seguito sviluppa depressione. Rosa, 31 anni, subisce stalking: viene continuamente molestata (telefonate e contatti non voluti) da una persona conosciuta occasionalmente al bar; Rosa in seguito sviluppa ansia e una agarofobia (disagio quando è in spazi aperti).     Cosa hanno in comune tutti gli eventi sopra descritti? In seguito ad un evento di natura traumatica – o comunque fortemente stressante – un individuo sviluppa un disturbo psichico, ossia una malattia psichica (ansia, depressione, attacchi di panico, disturbo post traumatico da stress, fobie, ecc.) Tutte le volte che si sviluppa una malattia psichica in seguito ad un trauma, tale malattia può essere risarcita in quanto si tratta di disturbo biologico di natura psichica, detto anche semplicemente danno psichico. Il danno psichico viene quantificato in una percentuale di menomazione (permanente e/o temporanea) a cui viene attribuito il rimborso economico. Come fare ad ottenere un risarcimento? A chi rivolgersi? Ad uno Psicologo Clinico e Giuridico o Psichiatra Forense, che abbiamo una consolidata esperienza in materia; è preferibile rivolgersi a Professionisti che siano Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU), ossia abbiano già svolto documentabili esperienze con Giudici e Tribunali. Il Professionista/Perito deve svolgere una accurata valutazione psicodiagnostica, che sia corretta da un punto di vista metodologico, al fine di giungere ad una diagnosi certa. Il Professionista/Perito poi dovrà “convertire” la diagnosi svolta in una percentuale di danno psichico (permanente e/o temporaneo). Infine, come più sopra spiegato, tale percentuale viene tradotta in un rimborso economico. Cosa dice la legge in merito? In sintesi, facendo riferimento alle linee guida più attuali (Terza Sezione della Cassazione, sentenza 22 settembre 2015, n. 18611), si possono distinguere tre tipologie di danni:

  1. Danno biologico di natura psichica, detto più semplicemente “danno psichico”
  • Costituisce una malattia della salute psichica dell’individuo.
  • Si differenzia dal danno fisico poiché non ha una manifestazione esteriore tangibile, in quanto riguardante la psiche e non il corpo.
  • Viene accertato tramite una diagnosi nosografica (DSM-5).
  1. Danno esistenziale
  • Si modifica l’esistenza quotidiana dell’individuo rispetto alla vita precedentemente condotta. Peggiora il modo di vivere la propria vita rispetto a quanto avveniva precedentemente al verificarsi dell’evento traumatico.Ad esempio, peggiora il rapporto con il/la marito/moglie, vi è un minore interesse verso gli amici, si rileva una minore efficienza a scuola o nel lavoro, cambiano i progetti di vita in senso peggiorativo, ecc.
  1. Danno morale
  • E’ uno stato di tristezza, prostrazione e dolorecausato da un evento stressante; tale tristezza non modifica né altera in senso peggiorativo le abitudini di vita della persona, in quanto è transitoria e di facile risoluzione.

In conclusione Il danno psichico è una forma di risarcimento ormai riconosciuta dalla Giurisprudenza attuale. Oltre alle lesioni al corpo che da sempre sono riconosciute come oggetto di risarcimento, da circa una ventina d’anni anche alla psiche, alla mente – proprio come il corpo – viene riconosciuto uno status oggettivo (anche se non “toccabile”) che quindi può essere oggetto di ristoro economico. References American Psychiatric Association (2013), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5, ed. it., a cura di Massimo Biondi, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014. Buzzi F., Vanini M. (2001), Il danno biologico di natura psichica, CEDAM, Padova. Buzzi F., Vanini M. (2006, 2014), “Guida alla valutazione psichiatrica e medico-legale del danno biologico di natura psichica”, Giuffrè Editore, Milano. Buzzi F., Domenici R. (2016), “Linee guida per la valutazione del danno alla persona in ambito civilistico”, Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni, Giuffrè Editore, Milano. Cotti F., Quadri A., Di Lorenzo K. (2019). Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU) e Perizie: metodologia in Psicologia Giuridica. Online Publication, https://www.studioripsi.it/consulenze-tecniche-dufficio-ctu-e-perizie-metodologia-in-psicologia-giuridica/ Fornari U. (2015, 2018), “Trattato di psichiatria forense”, Utet Giuridica, Torino. Giromini L., Gennaro A. (in stampa), Il test di Rorschach. Applicazioni e ambiti di intervento nel III millennio, Il danno biologico di natura psichica, di Fabio Cotti, Marzia Di Girolamo e Alice Quadri, Il Mulino Giromini L., Pignolo C., Zennaro A. (2018). La valutazione della credibilità di un malessere psicologico in ambito giuridico. Online Publication, https://www.studioripsi.it/la-valutazione-della-credibilita-di-un-malessere-psicologico-in-ambito-giuridico/

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