E’ ormai assodato come il benessere psicologico di ogni persona rivesta un’importanza fondamentale per garantire un’esistenza serena ed equilibrata e poter affrontare al meglio i compiti che ogni giorno siamo chiamati a portare a termine. Ciascuno di noi può attraversare nel corso della propria vita momenti particolarmente difficili, eventi dolorosi, o anche semplicemente fasi di cambiamento che possono minare la stabilità fino ad allora raggiunta e, in alcuni casi, portare alla comparsa di vere e proprie psicopatologie. Il bisogno che porta una persona a rivolgersi ad uno psicologo o uno psicoterapeuta, può essere quindi molto diverso: può essere un semplice desiderio di “conoscersi meglio” e accrescere la consapevolezza di sé, oppure una richiesta di aiuto per superare un disagio circoscritto e situazionale, o ancora il bisogno di un sostegno più marcato per le sofferenze psicologiche più intense, che a volte durano da anni.
I Consulenti di Studio RiPsi provengono da diversi approcci psicoterapeutici (breve-integrato, cognitivo, psicoanalitico, sistemico, di coppia, ecc.), così da poter fornire il miglior sostegno possibile a seconda della problematica presa in esame: le tecniche di psicoterapia consigliate dallo Studio saranno quelle che, nel mondo scientifico, hanno avuto maggior riscontro di efficacia su quel particolare problema (evidence-based). La presenza di psichiatri inoltre garantisce, qualora vi sia la necessità, di poter integrare l’approccio psicoterapeutico con quello farmacologico.
Metodi di psicoterapia
La psicoterapia è la cura dei disagi psicologici, delle difficoltà emotive-cognitive-relazionali e dei disturbi mentali. Nata più di un secolo fa, ha subito nel corso degli anni profonde modifiche.
Attualmente esistono differenti forme di psicoterapia, alcune delle quali validate e riconosciute a livello internazionale.
Compito dello Psicoterapeuta è di individuare, a seguito di un accurato percorso diagnostico, quale sia la psicoterapia migliore per il problema portato dalla specifica persona.
Le differenti tipologie di psicoterapia sono rivolte a:
- Bambini
- Adolescenti
- Adulti
- Coppie e famiglie
Breve integrata
Perché breve? E’ una psicoterapia indirizzata a risolvere, in breve tempo, un problema specifico che si è manifestato nel presente. Obiettivo è quello di permettere alla persona di utilizzare, nel miglior modo possibile, le proprie capacità e risorse al fine di risolvere una difficoltà attuale.
Perché integrata? Il terapeuta utilizza in maniera flessibile tecniche e metodi differenti, mutuati da diversi approcci terapeutici. Infatti non tutte le tecniche sono adatte ad ogni paziente o ad ogni tipo di disagio. E’ una terapia che procede a moduli: in relazione al differente momento della cura, e quindi al diverso bisogno del paziente, verrà scelta una tecnica piuttosto che un’altra; è proprio tale flessibilità che permette di risolvere in breve tempo le difficoltà portate dalla persona.
Orientamento psicoanalitico
La psicoanalisi nasce più di un secolo fa per opera di Sigmund Freud. Nel corso degli anni sono stati apportati numerosi cambiamenti, i quali hanno permesso sia di ridurre notevolmente la durata delle terapie ad orientamento psicoanalitico, sia di affrontare con maggiore precisione metodologica alcuni disagi psicologici e/o disturbi mentali.
La psicoterapia ad orientamento psicoanalitico è una terapia di maggiore “respiro”, nel senso che non si occupa unicamente di risolvere lo specifico problema attuale ma di riorganizzare in maniera più completa alcune modalità di funzionamento della persona al fine di fornire complessivamente un maggiore equilibrio e un maggiore benessere. Tale riorganizzazione viene effettuata facendo spesso riferimento al passato e all’infanzia della persona,al fine di svolgere accurate inferenze sulle problematiche attuali.
Cognitivo-comportamentale
Il funzionamento di base di ogni individuo consiste nella inter-correlazione di tre elementi fondamentali: pensieri, emozioni, comportamenti. A volte questi tre elementi posseggono alla base delle distorsioni, che possono portare all’insorgere di problemi e difficoltà, basate su convinzioni erronee e distorsioni cognitive. Compito del terapeuta che utilizza tecniche cognitivo-comportamentali è di portare alla luce queste convinzioni disfunzionali (es. non valgo nulla; non posso sopravvivere da solo, ecc.) che condizionanao pesantemente i comportamenti e gli stati emotivi della persona, portando a un cattivo adattamento alla realtà.
Le tecniche cognitivo comportamentali inoltre si prestano molto bene alla cura di disturbi di tipo fobico e ansioso.
In genere si tratta di una psicoterapia focale, ossia rivolta ad un aspetto specifico del funzionamento di una persona.
Psicoterapia ad orientamento sistemico relazionale
Il modello sistemico-relazionale è un approccio che si basa sulla collaborazione di tutta la famiglia in una consultazione finalizzata alla comprensione delle origini della sofferenza che si manifesta nel comportamento disturbato di un membro della famiglia stessa.
Tale modello consente di offrire una consulenza psicologica alla famiglia nell’affrontare quei problemi per i quali il paziente stesso (un bambino, un adolescente, o un giovane adulto ancora dipendente dalla famiglia) è poco motivato ad attivarsi oppure, anche se motivato, ha già sperimentato i limiti di un intervento centrato esclusivamente su di lui.
Il modello sistemico-relazione permette anche di intervenire su tutti quei problemi che emergono a livello familiare, e che implicano difficoltà nelle relazioni; ad esempio è possibile intervenire nelle crisi coniugali attraverso una psicoterapia di coppia, oppure nelle problematiche che intercorrono tra genitori e figli.
Il lavoro che si effettua con le famiglie segue un percorso che, nelle fasi “preliminare” e di “consultazione“, serve a comprenderele le origini psicologiche della sofferenza del paziente, alla luce della sua storia personale e familiare.
Questa diagnosi vuole restituire una nuova competenza e speranza al paziente e alla sua famiglia, per affrontare costruttivamente le difficoltà e costruire, se necessario, un progetto di intervento terapeutico più a lungo termine.
In questa fase si concorda inoltre con la famiglia la possibilità di coordinarsi con altri specialisti eventualmente coinvolti nel trattamento.
Il successivo “percorso terapeutico” si può strutturare secondo diversi progetti specifici per ogni caso, con sedute congiunte e/o separate sia del paziente, che dei familiari.
Tutte le sedute prevedono la supervisione di un altro terapeuta familiare.
Metodo Feuerstein
Cos’è il metodo Feuerstein?
Il metodo si pone come obiettivo il potenziamento delle abilità cognitive dell’individuo.
La sua applicazione avviene in differenti ambiti e va dal recupero di gravi ritardi mentali alla formazione di manager aziendali.
Alla base del metodo Feuerstein sono alcuni principi fondamentali:
- il cervello non è statico, in quanto il numero dei neuroni cambia, così come cambiano le interconnessioni tra le cellule;
l’intelligenza non è statica ma dinamica e pertanto modificabile; - ciascun individuo si crea internamente una particolare rappresentazione del mondo esterno, che influisce sulle risposte date a particolari stimoli;
- solo se esiste una buona motivazione è possibile realizzare un apprendimento;
- il linguaggio influisce fortemente sulla qualità del pensiero
Nell’applicazione del Metodo Feuerstein, il formatore svolge il ruolo di mediatore tra i segnali provenienti dal mondo esterno e il soggetto che li riceve, filtrando gli stimoli presenti e procurando quelli mancanti, in modo da ottimizzare l’apprendimento.
Attraverso il metodo Feuerstein quindi, la modificazione cognitiva è causata dalle esperienze di apprendimento mediato:il soggetto è sottoposto ad opportuni stimoli, tenendo conto al contempo della sua situazione affettivo/emotiva.
Dove nasce il metodo Feuerstein?
R. Feuerstein, allievo di Piaget, attualmente docente in una Università israeliana e attivo nel campo del potenziamento delle capacità cognitive delle persone affette da Sindrome di Down, ha creato il metodo Feuerstein negli anni 50,dedicandosi al recupero di persone con ritardo mentale provocato dalla prigionia nei campi di concentramento.
Gran parte degli strumenti utilizzati nel metodo è stata poi sviluppata negli anni ’70, a creare il “PAS”: Enrichment Instrument Program. Ogni strumento è dedicato ad una particolare attività cognitiva ed è formato da schede ordinatesecondo un grado di difficoltà crescente. Gli argomenti trattati nei diversi strumenti non sono collegati da particolaricontenuti, pertanto ciascuno strumento può essere utilizzato in modo indipendente per il trattamento delle specifiche funzioni cognitive.
Tecnica EMDR
La tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è usata per accedere, neutralizzare e portare ad una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze stressanti e/o traumatiche che stanno alla base dei disturbi attuali del paziente. Queste esperienze possono consistere in:
- Eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (life events, incidenti d’auto, lutti, malattie, conflitti coniugali, cambiamenti di vita, ecc.)
- Eventi stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta, quali disastri naturali (terremoti, inondazioni, ecc.) o disastri provocati dall’uomo (gravi incidenti, torture, violenza, ecc.)
- Traumi subiti nell’età dello sviluppo (maltrattamenti fisici e/o psicologici, abusi, ecc.)
La tecnica EMDR può essere integrata nella psicoterapia in corso, aumentandone l’efficacia. La tecnica considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, quelli cognitivi ed emotivi come quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra; si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione. L’informazione stressante o traumatica viene immagazzinata in modo non funzionale: quando avviene un evento ”traumatico” viene alterato l’equilibrio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Questo provoca una sorta di ”congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stata vissuta. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare disturbi. La tecnica EMDR facilita la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi e cognitivi legati all’esperienza stressante vissuta.
L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di eventi stressanti e traumatici, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità.
Farmacoterapia
In alcuni casi, per il tipo di problematica portata da chi si rivolge al clinico, l’intervento di psicoterapia può essere abbinato ad un intervento di farmacoterapia, di competenza psichiatrica. In questi casi il medico psichiatra, in accordo con il paziente, prescriverà dei farmaci specifici e mirati per la persona che ha di fronte, con l’obiettivo di ridurre la sintomatologia e la sofferenza in tempi relativamente contenuti.
La possibilità di integrare l’utilizzo di un farmaco con una psicoterapia in alcuni casi è consigliata: se da un lato il paziente riesce a ridurre il malessere in un tempo abbastanza contenuto con il farmaco, contemporaneamente con la psicoterapia può comprendere in modo più profondo il suo disagio e apprendere strategie per stare meglio in futuro, senza l’utilizzo del farmaco.